LA MATERIA

La Gnosi è veicolo e forma di redenzione

“La materia diede origine a una passione senza uguali, che procedette da qualcosa che è contro natura. Ne venne allora un disordine in tutto il corpo”. (Vangelo di Maria)

Nel contesto gnostico, la materia è vista come il risultato della caduta della Sophia, generando un mondo materiale corrotto e imperfetto. Qui, la materia (o hyle) è considerata caotica, plastica e accidentale, estranea alla volontà dell’Essere. La materia assume così una dimensione simbolica e mitologica, diventando un attore significativo nel panorama cosmologico.

Lo gnosticismo offre una prospettiva dualistica, evidente nei binomi Creazione/Creatore e Pleroma/Protogenitore. Nei sistemi iranici, la materia è il campo di battaglia tra le forze del Dio della Luce e quelle del Dio dell’Oscurità. Nel manicheismo, la Hylē rappresenta il duplice male e l'energia distruttiva della materia è chiamata Enthymēsis. Nei sistemi alessandrini, la materia è frutto dell’opera di un’arrogante divinità inferiore, il Demiurgo, e serve a trattenere l’elemento spirituale sul piano sensibile, perpetuando il dominio arcontico.

Questo dualismo porta all’acosmismo e al particolare nichilismo che pervadono la filosofia e la spiritualità gnostica. Quando il processo redentivo della gnosi sarà concluso, non ci sarà più motivo per la materia di perdurare, poiché il Demiurgo non la plasmerà più e non avrà più ente germinante. Il Vangelo di Maria rappresenta magistralmente questo ultimo atto.

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